Buon compleanno, Nikki Sixx (11 dicembre 1958)!!! Noi di Rock My Life oggi abbiamo deciso di celebrare il bassista, autore principale e anima dark dei Mötley Crüe! Si tratta di una delle figure chiave dell’hair/glam metal anni ’80. Storie di autodistruzione, ma anche di sopravvivenza, disciplina e seconde possibilità.
Origini e primi passi
Nikki Sixx nasce come Frank Carlton Serafino Feranna Jr. a San Jose, California, in una famiglia complicata, segnata da abbandoni e continui traslochi tra madre e nonni.
Da ragazzo si aggrappa alla musica: ascolta Deep Purple, Rolling Stones, Queen, Black Sabbath. Il rock diventa rifugio e ossessione. A 17 anni scappa a Los Angeles, fa lavori qualsiasi – dal negozio di liquori alle vendite porta a porta – ma il vero obiettivo sono le band.
Dopo i primi tentativi con gruppi come Sister e London, capisce che per cambiare davvero le cose deve creare la sua band, con il suo suono. Nel frattempo cambia nome: nasce Nikki Sixx, personaggio più grande della vita, perfetto per la scena di Sunset Strip.
Verso la gloria glam metal
Nel 1981 Sixx fonda i Mötley Crüe insieme al batterista Tommy Lee; poi si uniscono il chitarrista Mick Mars e il cantante Vince Neil. La miscela è esplosiva: punk, metal, glitter, spray per capelli e riff devastanti.
Il debutto Too Fast for Love e poi Shout at the Devil trasformano il gruppo in un culto. Con Theatre of Pain e Girls, Girls, Girls arrivano le copertine, gli scandali, le cronache nere. Nel 1989 Dr. Feelgood diventa il loro album di maggior successo, in classifica per oltre due anni: Nikki è il principale autore di quei brani che definiscono l’immaginario glam metal.
Dietro ogni singolo – da “Live Wire” a “Kickstart My Heart” – c’è la sua mano: testi che mischiano strada, auto-distruzione, ironia nera e voglia di sopravvivere a tutto.
Cadute, eccessi e rinascita
Mentre i Mötley Crüe riempiono arene e stadi, Nikki Sixx scivola sempre più a fondo nell’eroina. Il suo nome resta legato a una famosa overdose da cui viene riportato in vita con un’iniezione di adrenalina dai paramedici: un episodio destinato a entrare nella leggenda del rock e a ispirare proprio “Kickstart My Heart”.
Dopo anni di dipendenze e ricadute, decide di raccontare tutto in prima persona. Nasce così “The Heroin Diaries: A Year in the Life of a Shattered Rock Star”, un memoir che ripercorre tramite pagine di diario il periodo più buio, tra 1986 e 1987. Non solo cronaca degli eccessi, ma documento crudo di come ci si può distruggere… e tornare indietro.
In parallelo crea il progetto Sixx:A.M., band nata per trasformare quelle pagine in musica. The Heroin Diaries Soundtrack porta il suo racconto su un altro livello, tra hard rock, ballad e brani pensati come capitoli sonori del libro.
Influenza e progetti paralleli
Oltre ai Mötley Crüe e a Sixx:A.M., Nikki Sixx ha suonato e scritto con una miriade di artisti, da Alice Cooper a Steve Jones (Sex Pistols), fino a superband più recenti come L.A. Rats.
Ha firmato più libri autobiografici, da The Dirt (la storia dei Mötley Crüe) a “The First 21: How I Became Nikki Sixx”, dove torna sulle origini e sul percorso di reinvenzione. È stato anche conduttore radio, con programmi come Sixx Sense, diventando una voce riconoscibile per milioni di ascoltatori rock.
Per molti musicisti delle generazioni successive, Nikki Sixx incarna l’idea del songwriter rock che non è solo “basso e capelli cotonati”, ma architetto di immaginari. Dalla Los Angeles anni ’80 fino all’era delle reunion negli stadi.
Curiosità e aneddoti
Il suo nome di nascita, lungo e italianissimo, Frank Carlton Serafino Feranna Jr., racconta origini familiari che passano anche dall’Italia. L’identità Nikki Sixx nasce come reinvenzione totale, perfetta per una scena in cui il personaggio è parte della musica quanto le note.
Negli anni 2000, mentre continua a suonare, Sixx si dedica alla fotografia, alla scrittura e a progetti benefici, spesso legati al supporto a chi lotta contro dipendenze e disagio. La figura del “rockstar sopravvissuto” diventa centrale. Racconta apertamente il suo passato per provare a evitare ad altri lo stesso abisso.
Nikki Sixx Oggi
Oggi Nikki Sixx è un artista che parla esplicitamente di crescita, età e autenticità. In interviste recenti ha spiegato che non trova “cool” vedere rocker sessantenni che fingono di averne 25. Per lui evolversi è fondamentale, così come trovare un equilibrio tra palco, salute e famiglia.
Ha raccontato di aver messo al centro il benessere fisico e mentale, dopo aver già “giocato con la morte” ai tempi dell’eroina. Anche alcune scelte della band – come posticipare impegni live per motivi di salute – vanno in questa direzione. Meglio prendersi cura di sé, che rientrare nelle cronache per l’ennesimo eccesso.
Kickstart My Heart
“Kickstart My Heart” dei Mötley Crüe è un vortice di riff, doppia cassa e cori da stadio ispirato proprio al ritorno alla vita dopo un’overdose. È la versione rock del “riattaccare la spina”: batteria a razzo, basso martellante, chitarra di Mick Mars in modalità motosega e Vince Neil che urla come se ogni secondo fosse l’ultimo. Perfetto per capire la miscela di pericolo e adrenalina che ha definito Nikki Sixx e la sua band.
“I’ll bet that guy in the ambulance who gave Nikki not one but two shots of adrenaline must have been thinking ‘wow, if it wasn’t for me, this song wouldn’t exist.‘”
“Giurerei che il tipo dell’ambulanza che ha dato a Nikki non una ma due iniezioni di adrenalina pensasse: ‘wow, se non fosse per me, questa canzone non esisterebbe’.”
Stay Rock!
