I Goodbye June

I Goodbye June sono al terzo disco, la proverbiale prova del fuoco per una band. L’ esame é superato a pieni voti. Assieme dal 2012, originaria di Nashville, questa band ci aveva già ampiamente convinto con i suoi due lavori precedenti. Oggi il complesso trova una maturità ed un identità che ci fa sperare solo il meglio per il futuro.

Il Disco

See Where The Night Goes” è il titolo di questo nuovo album. Immaginate gli AC/DC di Bon Scott alle prese con country, soul ed r&b questa, semplicisticamente, potrebbe essere la descrizione della proposta della band. In realtà la maniera in cui vengono articolate ed amalgamate le influenze del gruppo risulta assolutamente originale e personale.

L’ album è uno spasso, rock da capo a coda di quello che vi risolleverà lo spirito. I tre cugini Landon Milbourn, Brandon Qualkenbush e Tyler Baker riescono a trasformare gli eventi luttuosi del proprio passato in un esplosione di energia.

Step Aside è bluesy ed uptempo setta subito il modo del disco. La titletrack è assolutamente anthemica con un intreccio chitarristico che ricorda da vicino i fratelli Young. Breath And Attack ha un incedere monolitico che vi farà scuotere il capoccione e battere il piedino.

Take A Ride recupera la spensieratezza degli anni ottanta tutti lacca e spandex. What I Need è una ballad beatlesiana che si risolve in un gospel a tutti gli effetti e che ci commuove profondamente. Stand And Deliver cresce cauta per esplodere  in un rock da antologia.

Baby I’m Back sembra chiamare in causa direttamente gli ZZ Top con cui sicuramente il gruppo condivide la passione per capelli e barba. Everlasting Love attualizza i Creedence Clearwater Revival e ce li restituisce in salsa 2022 con tanto di bridge dal vago retrogusto britannico.

Nothing è tutta blues, nera come la notte e sanguigna come una scazzottata tra Muddy Waters e Howlin’ Wolf. Three Chords è brillante e ariosa rinfresca l’atmosfera con il suo strizzare l’occhio a Elton John. Black cammina in equilibrio tra i Led Zeppelin di “Phisycal Graffiti” e Aerosmith di “Get Your Wings” e così si chiude un disco da incorniciare.

Conclusioni

Spero veramente i Goodbye June mietano proseliti, perché quando sento parlare di nuove band rock and roll ormai penso automaticamente a loro.

Link

https://www.goodbyejune.com