Hearts Apart

Tutto il cuore degli Hearts Apart lo potete trovare in “Bang! Wrong Again” il nuovo EP dei vicentini. Prima però vi voglio raccontare una storia.

La storia

Ho diciannove anni e sto sprecando un pomeriggio seduto in un bar di Oulu nel nord della Finlandia. Saranno appena le tre del pomeriggio ma il sole é già completamente tramontato.

Ho lasciato l’Italia senza prospettive, più per scappare da qualche cruccio di cuore che per vero spirito di avventura. Frequento una ragazza del posto nella speranza di lasciarmi alle spalle il ricordo di quella precedente. Questo brillante piano non sembra sortire alcun effetto tranne quello di farmi sentire una persona orribile.

Andres

Al bancone si avvicina un ragazzo di qualche anno più grande, si chiama Andres, anche lui è straniero, estone per l’esattezza. In poco tempo siamo alticci entrambi, parliamo dei nostri paesi, di musica, di noi. Scopriamo di avere gusti e storie simili: stiamo scappando dalle stesse cose.

L’alcol scorre e decidiamo di saltare in macchina per partire alla volta di Helsinki. La grande città troverà sicuramente il modo di ricompensare il nostro spirito di iniziativa. L’eccitazione dell’ignoto e del non calcolato, anche solo per un attimo, prende il posto della commiserazione.

Il viaggio

Ci aspettano sette ore di viaggio. Abbiamo pochi marchi in tasca e tanti generi di conforto che sarebbero da evitare se decidi di metterti alla guida. Ricordo la luna piena, il riflesso che si specchia sulla neve, la statale deserta in mezzo alla foresta. Lo stereo al massimo volume passa tutto quello che ci siamo detti. Non abbiamo nessun progetto, non sappiamo chi siamo o cosa vogliamo.

Andres affonda il piede sull’acceleratore e spegne i fari. Lo spettacolo è qualcosa di incredibile, il riverbero della luce lunare sulla neve illumina la notte. Urliamo a squarcia gola i brani che passano nel autoradio e per un attimo è tutto passato, forse non siamo più neanche noi stessi. Siamo liberi, senza nessun pensiero, completamente presenti nel momento e finalmente con la testa vuota, in pace.

La macchina sbanda fa un gran testa coda, finiamo fuori strada in mezzo alla neve. Io e Andres ci guardiamo e con un cenno della testa constatiamo di stare bene. Da totali incoscienti scoppiamo a ridere, la vita infondo non fa così cagare.

Arriveremo a Helsinki e passeremo quasi 24 ore tra un bar, un club, la strada ed un concerto. Io risalirò su un treno in direzione Oulu, Andres continuerà in macchina il suo safari scandinavo, non ci incontreremo mai più.

Il disco

Perché ho voluto raccontarvi questa storia? Perché questo E.P. di Silva e soci suona esattamente come questa storia, come quell’autoradio. Gli Hearts Apart corrono a fari spenti nella notte con il cuore spezzato e la testa che non vuole assolutamente dargli respiro. Disperati e romantici i vicentini chiamano in causa Buzzcocks, Replacements, Springsteen e quanto basta di indie primi duemila per forgiare un sound personalissimo.

Il disco è ben scritto, ben arrangiato e ben registrato, le grafiche son fighe, le influenze sono fighe, insomma lo dovete comprare adesso. Jay Reatard, Briefs e Cyanide Pills si confondo con Vaccines, Graham Coxon e Dirty Fences. Sei pezzi di livello, scritti benissimo, reali e vissuti nei quali è riversato tanto amore per la musica. Assolutamente non mancano piccoli richiami al power pop d’antan così Plimsouls, Dirty Looks piuttosto che The Beat fanno capolino qua e là.

Conclusioni

Un amico diceva che le batoste sentimentali sono manna quando si tratta di scrivere buoni pezzi. Non me ne voglia nessuno ma se questo è il risultato allora viva le batoste.