Batti il tempo

Batti il tempo (ed.Il Castello marchio Chinaski Edizioni), è il nuovo libro di Stefano Mannucci, giornalista e critico musicale di rara competenza. E’ il Doctor Mann del canale rock Radiofreccia (Gruppo RTL) e scrive su «Il Fatto Quotidiano». Il volume è un viaggio tra gli angoli meno conosciuti e più affascinanti della musica degli ultimi decenni.

‘Batti il tempo’ è un libro tra aneddoti e racconti sconosciuti. Il volume di Stefano Mannucci traccia infatti il profilo di un’intera epoca attraverso la musica e i suoi protagonisti. Se c’è un argomento impossibile da conoscere per intero è quello delle storie legate alla musica. Scavando tra biografie e cronache si scoprono sempre aneddoti misteriosi, leggende, incontri che sembrerebbero impossibili eppure.

La musica nella Storia e la Storia dentro la musica

Si tratta della cronaca di eventi che hanno cambiato il corso delle nostre vite attraverso la lente d’ingrandimento della musica concepita tra i 60 e i 70. Raccontando la complicata storia d’amore tra Miles Davis e Juliette Gréco si finisce per rivivere il razzismo dilagante di quell’era. La rivalità tra John Lennon e Bob Dylan illumina una sfida creativa che ha segnato una generazione. Oppure le vicende “maledette” dei Beach Boys accendono un faro sulla genesi della violenza di Charles Manson e dei suoi seguaci che davvero cambiò la società americana.

In mezzo ai tanti racconti che spiegano i rapporti tra le grandi star e le loro bizzarre ambizioni (come Frank Zappa che voleva candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti), scorrono fotografie di un’epoca ormai leggendaria.
I tempi in cui Janis Joplin tentava di sedurre un giovanissimo Bruce Springsteen e Rory Gallagher sembrava dover prendere il posto di Mick Taylor nei Rolling Stones. Poi la scelta cadde su Ron Wood, ma chissà che sarebbe accaduto se. E chissà che sarebbe accaduto se Grace Slick fosse riuscita a versare LSD nel bicchiere dell’allora presidente americano Nixon.

Ma Batti il tempo è anche una testimonianza dedicata alle generazioni più giovani, quelli “cresciuti un tempo disumanizzato che li ha pian piano convinti a isolarsi per rintanarsi dentro stanzette che sembravano contenere tutto il necessario”.

Perché, come aggiunge l’autore, “la missione è acchiappare la coda di un possibile futuro, trasformandolo in un condivisibile presente, magari facendo tesoro di un passato dove…con benedetta inconsapevolezza i boomer del secondo Novecento avevano provato a cambiare le carte in tavola”. Disordinati e disobbedienti, ma mai soli, mai in casa. Insieme.

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Maggiori info su l’autore:

Stefano Mannucci, nato a Roma nel 1958, è il Doctor Mann del canale rock Radiofreccia (Gruppo RTL) e scrive su «Il Fatto Quotidiano». Dal 1995 al 2016 è stato caporedattore, responsabile del Servizio Spettacoli e inviato de «Il Tempo». Negli anni Ottanta e fino a metà dei Novanta è stato tra i conduttori di Rai Stereonotte e tra le firme di punta del prestigioso periodico specializzato «Rockstar». Spende buona parte della sua vita professionale sopra, davanti e dietro i palchi della grande musica internazionale. Ha incontrato tutte le stelle della storia del rock (tranne Elvis Presley) e organizza eventi musicali in cui interagisce in modo originale con i big della scena italiana.

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