Storie

Hey rockers! queste sono le storie shock dietro alle nostre canzoni preferite, che forse nessuno vi aveva mai raccontato. Pronti per un viaggio dietro le quinte del rock e del metal? Sappiamo che amate le storie epiche tanto quanto le chitarre distorte, quindi oggi vi sveliamo i retroscena pazzeschi di 5 brani leggendari. Dalle ispirazioni inaspettate ai colpi di genio improvvisi, preparatevi a scoprire lati inediti e sorprendenti della musica che amiamo. Allacciate le cinture, si parte!


1. Led Zeppelin – “Stairway to Heaven”: Un Sogno Gallese e un Tocco di Magia


Stairway to Heaven“, un inno generazionale, un pezzo di storia. Ma lo sapevate che il suo celeberrimo arpeggio è nato durante una vacanza di Jimmy Page nel cuore del Galles? Immaginate: Page, immerso nella pace della campagna, folgorato dall’ispirazione. Pazzesco, vero?
Ma non è finita qui! La canzone è stata scritta e registrata a una velocità impressionante, e solo alla fine hanno avuto l’idea geniale di aggiungere le orchestrazioni che l’hanno resa un capolavoro.

Robert Plant, intanto, scriveva un testo tra il mistico e il medievale, che all’inizio aveva lasciato la band un po’ perplessa. Pensate, stavano quasi per cestinare un testo così potente! La leggenda narra che “Stairway to Heaven” doveva essere un pezzo folk-rock, ma l’alchimia tra Page e Plant l’ha trasformata in qualcosa di trascendentale.


2. Black Sabbath – “Iron Man”: Dal Cyborg al Riff Che Ha Cambiato il Metal


Iron Man“, un’altra pietra miliare. Ma dimenticate il supereroe Marvel! Ozzy Osbourne ha rivelato che il titolo si riferiva a un racconto di Tony Iommi su un uomo trasformato in cyborg dopo un incidente. Un’idea oscura e affascinante, non trovate? Ma la vera magia è successa durante le prove. Iommi, senza pensarci troppo, ha tirato fuori quel riff semplice ma devastante che è diventato l’anima della canzone. E quel suono di chitarra unico? Iommi ha abbassato la tonalità delle corde per un effetto ancora più pesante e “spaziale”. Geniale! Poi con l’aggiunta della batteria di Bill Ward, è nato un mostro sacro dell’heavy metal.


3. Metallica – “One”: Un Romanzo Crudo e un Grido di Disperazione


I Metallica volevano alzare l’asticella dopo “Master of Puppets”, e con “One” hanno fatto centro. La canzone è ispirata al romanzo “Johnny Got His Gun” di Dalton Trumbo, la storia di un soldato devastato dalla guerra, prigioniero del suo stesso corpo. Una storia che ti spacca il cuore, vero?


James Hetfield è stato talmente colpito da questa storia che ha scritto un testo potentissimo sulla solitudine e la sofferenza. La parte strumentale è un vero e proprio “lento trapasso”, un viaggio nel dolore fisico e mentale del protagonista. E quel finale? Un’esplosione di rabbia e disperazione che ti entra dentro e non ti lascia più. “One” non è solo una canzone, è un’esperienza.


4. Nirvana – “Smells Like Teen Spirit”: Un Deodorante e un Riff Anarchico


Smells Like Teen Spirit“, l’inno grunge per eccellenza, il brano che ha definito una generazione. Ma sapete come è nato quel riff di chitarra che ha fatto tremare il mondo? Kurt Cobain l’ha definito una “versione infelice” di una canzone dei Pixies, la band indie che adorava. Voleva qualcosa di semplice ma devastante, e ci è riuscito alla grande! E il titolo? Un puro caso! Kathleen Hanna delle Bikini Kill ha scritto “Kurt smells like Teen Spirit” su un muro, riferendosi al deodorante della ex di Cobain. Lui, non capendo la battuta, ha pensato che “Teen Spirit” fosse un commento sociale e ha deciso di usarlo come titolo. Un fraintendimento che ha dato vita a una leggenda.


5. Queen – “Bohemian Rhapsody”: Un’Opera Rock Nata dal Dubbio


Le nostre storie proseguono con”Bohemian Rhapsody“, un capolavoro senza tempo, un enigma avvolto nel mistero. Freddie Mercury non ha mai svelato il significato del testo, ma molti pensano che parli di un conflitto interiore, tra colpa, liberazione e rimpianto. Un’interpretazione affascinante, no?
All’inizio, gli altri Queen erano scettici sulla canzone. Troppo lunga, troppo strana, senza un ritornello vero e proprio. Ma Freddie ci credeva, e alla fine hanno deciso di registrarla. E sapete chi ha registrato tutte le voci sovraincise? Freddie, da solo! Un lavoro pazzesco che ha creato un effetto corale incredibile. “Bohemian Rhapsody” è nata quasi per gioco, ma ha cambiato per sempre il modo di fare musica.

Allora, cosa ne pensate di queste storie? Quale vi ha sorpreso di più? Fatecelo sapere nei commenti! E se conoscete altri aneddoti pazzeschi, condivideteli con noi!