I Diplomatics volano alto con il loro nuovo lavoro “Is It Time To Fly?“, ecco la terza prova in studio del combo vicentino. La band é nata circa dieci anni fa, da subito ha saputo farsi apprezzare per il suo garage rock selvaggio ed i live adrenalinici.
Al debutto “Don’t Be Scared, Here Are The Diplomatics” seguiva “I Lost My Soul In Town” aggiungendo alla formula tinte soul e r’n’b. Oggi scopriamo assieme questo nuovo entusiasmante capitolo della discografia dei Diplomatics.
Il Disco
Anche in questo nuovo disco la matrice proto punk, garage e più in generale l’ attitudine rock and roll della band è assolutamente preponderante. La differenza principale rispetto al passato sta nelle nuance con cui quest’ attitudine è declinata. Orizzonti no wave e momenti post punk si confondono alla sensibilità di nuove band come The Chats, Idles, Viagra Boys ed Amyl And The Sniffers.
Il risultato è sicuramente interessante e, per il mio personalissimo gusto, più centrato rispetto a molti episodi delle formazioni sopracitate. I singoli che hanno preceduto il lavoro: Keep Me Breathing, Nevah e Irish Whiskey portavano con loro un assaggio del nuovo corso del gruppo.
La forza dei brani sta nella centralità che mantiene la radice sanguigna, completamente rock, della band. Raffinati, eleganti, ma mai distaccati o complicati per il gusto di esserlo, i Diplomatics sfornano un disco che funziona benissimo.
Il profumo di Stooges e Sonics abbraccia pennellate di The Fall e Gang Of Four negli svolgimenti nervosi e negli originali arrangiamenti delle composizioni. La componente stonesiana del lavoro fa spesso capolino e come un sestante tiene la rotta in un disco che con sicurezza mescola così tante anime diverse. Un lavoro capace di offrire un’ unità ed un’ identità invidiabili, una firma immediatamente riconoscibile, il tutto cambiando mood e pelle spesso e volentieri.
Conclusioni
I Diplomatics volano alto con il loro nuovo lavoro “Is It Time To Fly?”; non avevamo il minimo dubbio a riguardo.
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