Sator

I Sator sfornano un doppio album “Return Of The Barbie-Q-Killers”, il nuovo lavoro degli scandinavi vi farà impazzire. La band svedese che da metà anni ottanta rappresenta una delle punte di diamante del rock scandinavo è tornata.

Prima di Hives, Hellacopters, Backyard Babies, Hardcore Superstar i Sator già incendiavano la Svezia. Oggi presentano ventiquattro nuovi brani rinfrescanti come una bibita ghiacciata, inarrestabili come un bulldozer, un vero piacere per le orecchie.

Il disco

Nel 1994 usciva “Barbie-Q-Killers” collezione di cover punk, powerpop, rock’n’roll sconosciute ai più, rivitalizzate e spesso meglio delle originali. Oggi succede di nuovo, a più di venticinque anni di distanza, arriva il volume due. La voglia di divertirsi e di divertire è assolutamente contagiosa.

I brani sono brevi e ficcanti, spesso ricercatissimi, spaziano dalla Darby Crash Band alle Go-Go’s, dai Pointed Sticks ai Redd Kross. La  canzone subisce il trattamento Sator: Ramones, AC/DC, ABBA, hardcore, country, garage e follia quanto basta. Incredibile come  quasi sempre la cover superi l’originale.

Shimmy Shake dei Devo e Brown Eyed Son di Katrina And The Waves, entrambi scelti come singoli, ne sono esempi lampanti. Kent Norberg , Chips Kiesbye e Heikki Kiviaho dividono il microfono alternandosi alla voce principale. La produzione di Chips (Hellacopters, Backyard Babies, Millencolin) è impeccabile come al solito.

I brani scorrono senza il minimo intoppo nonostante i cambi repentini di mood.

Kent e Chips da anni sono in forza anche ai The Boys. La premessa era necessaria perché Casino Steel che canta gli Zero Boys non si sente tutti i giorni. Il brano in questione è I’m Bored e troviamo Björn e Joakim  dei The Nomads, divertentissima.

Martin Hansson, batterista per The Boys e Backstreet Girls, rispolvera Häll dei suoi Långvård.

Nel mucchio ci scappa una ottima Backstage Pass sempre dal catalogo The Boys firmata Honest John Plain. Trova posto persino I Need Action originariamente opera degli italianissimi Waalt Diisneey Production di Pordenone.

Ma quello alla voce sarà mica Jesper Binzer dei D.A.D.? Varrebbe spendere due parole su ogni singolo brano ma sono veramente troppi. Se vi potesse interessare io ho riscoperto Slam dall’ omonimo disco dei 999, disco che avevo dimenticato di avere. Infine mi sono innamorato di Young Lords e Bureaucrats di cui ora desidero qualsiasi cosa esistente.

Conclusioni

I Sator sfornano un doppio album e io non vedo già l’ora ne esca uno nuovo.

La tracklist

1 Get Out Of My Way.
Originariamente incisa – Blitzkrieg Bop
2 Shimmy Shake.
Originariamente incisa – Devo
3 Brown Eyed Son.
Originariamente incisa– Katrina And The Waves
4 Pumps, Purse And A Pillbox Hat.
Originariamente incisa – Redd Kross
5 Out Of Time.
Originariamente incisa – Darby Crash Band
6 Mental Case.
Originariamente incisa – Non Compos Mentis
7 Häll.
Originariamente incisa– Långvård
8 Rocket And A Rose.
Originariamente incisa – Swingers Resort
9 Do The Fast.
Originariamente incisa – The Undertones
10 (I Need) Action. Originariamente incisa – Waalt Diisneey Production

11 You Don’t Seem Real.
Originariamente incisa – Bollocks
12 If I Can’t Have What I Want, I Don’t Want Anything.
Originariamente incisa – Screamers
13 Vicious Circle.
Originariamente incisa – Go-Go’s
14 Backstage Pass.
Originariamente incisa – The Boys
15 I’m Bored.
Originariamente incisa – Zero Boys
16 How Could You?.
Originariamente incisa – The Pointed Sticks
17 Go Away Girl.
Originariamente incisa – The Last
18 Gå Til Gud.
Originariamente incisa – White Flag
19 Dog Eat World
Originariamente incisa – The Normals
20 In With The Crowd.
Originariamente incisa – Metros
21 Supply And Demand.
Originariamente incisa – The Bureaucrats
22 Big Burden.
Originariamente incisa – The Young Lords
23 Slam.
Originariamente incisa – 999
24 3 Chord Rock.
Originariamente incisa – Unnatural Axe

Link Utili

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