Patient number 9

Patient Number 9”, il paziente numero 9 è il titolo che Ozzy Osbourne ha scelto per il suo nuovo disco. Registrato con l’aiuto di una nutritissima lista di ospiti questo lavoro é il tredicesimo capitolo della discografia di Ozzy. Nonostante le sempre più precarie condizioni del cantante la sua musica gode di ottima salute.

Il disco

Il Principe dell’ oscurità sceglie Zakk Wylde alla chitarra, Robert Truijllo al basso e Chad Smith alla batteria come nucleo fondante della sua band. Su questo terzetto si innestano una serie di ospiti che spaziano da Jeff Beck a Duff McKagan, da Tony Iommi a Eric Clapton passando per Taylor Hawkins e Mike McReady.

Ozzy si affida alla produzione del giovane Andrew Watt (Eddie Vedder, Elton John, Miley Cyrus). Watt, già produttore del precedente “Ordinary Man“, anche questa volta partecipa alle registrazioni ed alla composizione dei brani. Il suo tocco regala alle composizioni un suono classico senza rimanere ancorato necessariamente al passato.

l’ anima Sabbathiana del “macellaio di Birmingham”

Il lavoro riesce a conciliare l’ anima Sabbathiana del “macellaio di Birmingham” con i suoi giorni solisti, in particolare il periodo di “No More Tears”. Facile cogliere un po’ ovunque l’influenza dei Beatles più sperimentali, da sempre vera e propria ossessione del cantante. Le orchestrazioni, gli arrangiamenti corali spesso riescono a donare ai brani un a dimensione fuori dal tempo, come fossero piccoli nuovi classici.

La title track coi suoi sette minuti di durata vi si attaccherà addosso, complice anche la strepitosa performance di Jeff Beck. No Escape From Now assieme a Tony Iommi vi ipnotizzerà quasi fosse uscita da “Sabbath Bloody Sabbath” o “Sabotage”.

Immortal che vede assieme McReady e McKagan vi riporterà alla mente il miglior Ozzy solista. Ho molto apprezzato anche l’iniezione di blues di brani come Degradation Rules o Darkside Blues che ci riportano immediatamente agli esordi del cantante. I frequenti build up, i numerosi momenti che si susseguono all’ interno dei brani cambiando panorama di volta in volta risucchiano l’ascoltatore dentro al disco.

Conclusioni

Fa un estremo piacere ritrovare un istituzione di questo calibro in piena forma. Ozzy ed il paziente numero 9 stanno benissimo. Lunga vita Mr. Darkness!!!

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