Michael Monroe

Michael Monroe uccide l’estate dell’ amore e lo fa a colpi di chitarre elettriche. Decima uscita solista per Matti Antero Kristian Fagerholm storico frontman dei prime mover Hanoi Rocks.

Dal 2011, messa in pensione la reunion con Andy McCoy, Michael si è lanciato in una nuova fase della propria carriera solista. Prima novità rispetto al passato è la continuità della band che segue Monroe, oggi: Yaffa, Conte, Jones e Rockfist. Seconda è che la scrittura dei brani, non necessariamente in maniera corale, coinvolge sempre direttamente i membri del gruppo.

Sicuramente questo aspetto ha cementato l’ identità musicale della band, traducendosi in un vero e proprio marchio di fabbrica. I “Monroes” rimangono sicuramente una delle più rodate e spettacolari realtà dal vivo. Detto questo l’ottimo “I Live Too Fast To Die Young” gioca un po’ in difesa.

Il disco

Nove brani su undici sono firmati da Rich Jones. Vero e proprio veterano, i più attenti potrebbero ricordarlo anche nei Black Halos, negli Amen, nei Dogs D’Amour, in Sorry & The Sinatras, nei Loyalties etc. I suoi brani, confezionati su misura per il biondissimo finlandese, rivisitano tutti i temi cari alla band.

Temi già presentati ampiamente durante questo nuovo corso: la nostalgia per tempi e luoghi del rock ormai andati, il self empowerment duro e puro, un filo di malinconia per la perdita di qualche caro durante il cammino.

Ugualmente le coordinate musicali restano note: il glam rock anni settanta più energico, l’onnipresente Bators, sopratutto della sua fase Lords, il punk inglese. Il disco è veramente sopra alla media, non sarà un capolavoro, ma è un disco che la maggior parte dei gruppi può solo sognarsi di scrivere.

Conclusioni

Monroe rimane il padre, padrino e padrone di un certo underground e su questo non ci piove. Dal vivo continua a non fare prigionieri correte a vederlo.

Michael Monroe

Website: http://michaelmonroe.com/
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