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I gusti son sempre i gusti.

Troppo spesso le persone credono di avere la verità in tasca. La verità, però, è che questa verità nessuno ce l’ha poi veramente.

Scusate il becero gioco di parole, ma la penso così.

Questa è una cosa che troppo spesso emerge nella realtà di tutti i giorni, non solo nella musica. Inconsciamente, inutile negarlo, tutti pensiamo che ciò che ci piace possa essere oggettivamente bello e di buon gusto.

Ma una domanda mi sorge spontanea: chi ha deciso cosa è bello e cosa è brutto?

Molte volte questo divide, porta a discussioni e flame sia dal vivo che sui social.

Perché in molti, chi più chi meno “leonisticamente” (bah, che brutto termine che ho usato, ma penso renda l’idea) si batte per difendere ciò che gli piace, andando contro ciò che non gli piace.

Fortunatamente questo però non sempre succede. C’è anche chi è capace di passarci sopra, riconoscendo appunto che davvero non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.

Anche quando una cosa vira totalmente rispetto a ciò a cui siamo abituati.

E qui adesso mi aspetto di ricevere qualche insulto (ma forse è meglio leggere prima fino in fondo): chi ha detto che il rock è bello e, ad esempio, la trap fa schifo?

Aspe’ aspe’, fermi. Precisiamo: per me non c’è neanche paragone che il rock (e affini) sia nettamente superiore, non c’è nemmeno da discuterne. Ma 10 a 0 proprio.

Ma rimane comunque sempre un mio gusto (come per altri 8 miliardi di persone, ammettiamolo, ma questa è un’altra storia).

Ritengo però che i gusti son sempre gusti e ognuno di noi è davvero troppo diverso l’uno dall’altro per poter dire cosa davvero è oggettivo.

Questo vale anche all’interno di un sottogenere eh, non solo per generi così diversi tra loro.

Come si fa a dire se oggettivamente siano più belli i Metallica o i Megadeth? Non si può, perché a qualcuno piacerà più uno e viceversa.

I gusti son sempre gusti.

Perché ho scritto questa pappardella? Perché mi sono stancato delle diatribe, soprattutto quelle in campo musicale.

E mi sono stancato di vedere quanto in molti si sentano in dovere di dire la propria senza rispettare quella degli altri.

Già l’ho detto in passato, lo ripeto: la musica deve essere una cosa che unisce, non che divide.

E se qualcuno la pensa diversamente da come la pensiamo noi, semplicemente non ha ragione, tantomeno ha torto.

Ha semplicemente i suoi gusti.

E i gusti son sempre i gusti.

Aspe’ aspe’, ci stava bene come frase di chiusura, ma non si può terminare questo editoriale senza citare il mitico Lemmy Kilmister, che sosteneva che i gusti musicali sono soggettivi, ma la qualità no.

«Se non ti piace il Rock’n’Roll non è una questione di gusti. Il problema è solo tuo».

E come dargli torto…