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Un Giudice, il rock degli NDM si sposa con De André.

È disponibile in digital download, in streaming e su YouTube con il video ufficiale Un Giudice, il nuovo singolo della rock band romana NDM e cover del celebre brano di Fabrizio De Andrè. Gli NDM reinterpretano il pezzo attualizzandolo alle proprie sonorità alternative rock e con la volontà di riproporre un messaggio sempre più attuale, perché è nell’odierna necessità di esprimere sentenze che leggiamo tutto il dolore del nostro mondo.

Un Giudice è stato prodotto da Aldo Onori, Giulio Scipioni, Valerio Pistilli, Giulio Colletti. Registrato da Matteo Spinazzè nei MOB Studios, mixato da Giulio Ragno Favero e masterizzato da Giovanni Versari ne La Maestà Studio.

Abbiamo raggiunto gli NDM per una bella chiacchierata sulla loro versione di Un Giudice.

Ciao ragazzi, è un piacere fare due chiacchiere con voi. Soprattutto dopo aver ascoltato questa fighissima versione di “Un giudice” di Fabrizio De Andrè. Partiamo allora non con una domanda, ma con dei complimenti per questa traccia moderna e rinnovata del grande Faber, qui riproposto in chiave rock con il classico sound della band.

La prima domanda invece nasce dalla curiosità: spesso si parla di mostri sacri, di artisti intoccabili, cosa peraltro opinabile perché, se si rispetta l’autore che si ha di fronte, tutto è possibile. Questo voi lo avete dimostrato con questa cover, riadattata ai tempi nostri con grande riverenza. Dunque come nasce la decisione di proporre un brano di De Andrè e renderlo “vostro”? E perché avete scelto proprio “Un giudice”?

Ci piaceva l’idea di riproporre non un brano ma un concetto per noi sempre attuale: giudicare, condannare, discriminare, tutto ciò è la via più facile per l’individuo qualunque. Ma “più facile” vuol dire veramente “più giusto”?

Anche il videoclip che avete realizzato contiene alcune immagini abbastanza narrative e di impatto. Ad esempio, vengono in mente le scene dei pesci che si dimenano dopo la battuta di pesca, oppure le persone immortalate nel loro tran tran quotidiano. Che lavoro c’è dietro la realizzazione delle immagini?

Il video è una continua metafora: i banchi di pesci stanno a rappresentare il branco omologato, l’individualità in gruppo per farsi forza e scudo. Noi rifiutiamo questo standard, questo nascondersi nella mediocrità. 

Considerando il vostro sound appare abbastanza scontato che, De Andrè a parte, abbiate altre influenze nel mondo della musica rock, alternative e indie. Da quali gruppi traete ispirazione e che impronta avete cercato di dare alla vostra band da 10 anni a questa parte, dato che vi siete formati nel 2012?

Ciò che da sempre ci ispira paradossalmente non sono le band, ma le esperienze che singolarmente e insieme facciamo quotidianamente. Le referenze musicali ovviamente non mancano, ma all’atto pratico ciò che più ci matura sono le idee.

Veniamo da un periodo difficilissimo per la musica. Tanti i problemi nati negli ultimi due anni, molti dei quali ancora lenti a risolversi. L’attività comunque sembra essere ripartita, anche se a fasi alterne, un po’ dappertutto. Voi come avete affrontato l’ultimo periodo e come avete cercato di reagire? Avete inoltre in programma live nei quali potervi ascoltare dal vivo?

Durante il periodo di pandemia abbiamo messo ovviamente in standby qualsiasi attività di scrittura. Adesso stiamo cercando di recuperare lavorando sulla nostra musica e la direzione da prendere per il nuovo album.

Oltretutto, la musica al giorno d’oggi si è evoluta in modo strano: sembrano contare di più gli streaming delle vendite dei dischi. Che rapporto avete con i nuovi metodi di proporre musica? Pensate ci sia bisogno di un’inversione di tendenza o anche il futuro ci porterà verso questa direzione?

Sotto un certo punto di vista ne siamo spaventati, ma dall’altra affascinati. Tutto quello che è cambiamento va accettato ed è un dato di fatto che la musica adesso si sia spostata sullo stream, ma come la musica tante altre attività. Avere la possibilità di arrivare a molti una volta era fantascienza, adesso invece è possibile. Sta sempre a noi fare la differenza dando ascolto a chi magari merita più attenzione, ma questo era un problema che si presentava anche negli anni ‘80.

Passiamo ai progetti per il futuro. Avete già dei programmi per il prossimo periodo? Ci riferiamo ovviamente alla pubblicazione di nuovo materiale o, perché no, di entrare in studio per incidere nuove canzoni…

L’ispirazione è l’ultima a morire. È un periodo in cui stiamo varcando vari confini musicali. E la piega che prenderà questo nuovo album sancirà un nuovo inizio per gli NDM.

Ragazzi, a questo punto non ci resta che ringraziarvi di questa bella chiacchierata, augurandovi le migliori cose per il futuro sia prossimo che a lungo termine. E non vediamo l’ora di ascoltare al più presto qualcosa di nuovo e riaccogliervi tra queste pagine. Rock on!

Gli NDM sono Aldo Onori – voce, Giulio Scipioni – chitarra elettrica, Valerio Pistilli – basso elettrico, Giulio Colletti – batteria.