Dal 16 giugno è disponibile in cinquecento copie numerate a mano “TNT”, sette pollici fuori su Ammonia Records e Tufo Rock Records, collaborazione tra due pilastri dell’ Oi! italiano quali Nabat e Klasse Kriminale.
Sul lato a i Nabat incidono “Lunatici Romantici” dei Klasse Kriminale, mentre i Klasse Kriminale rendono il favore scegliendo “Nabat” dei Nabat. Sul lato b le band duettano riproponendo “Rock’n’Roll Preacher” degli Slade in un infuocato adattamento italiano che ne mantiene il ritornello in lingua originale.
Il comunicato stampa introduce questa uscita raccontando di come il progetto sia nato a seguito della serata suonata assieme il 19 gennaio 2019 al Vecchio Son di Bologna. Mi è capitato recentemente di vedere queste due band condividere il palco, la magia è sempre palpabile, la risposta del pubblico assolutamente calorosa ed entusiasta.
Diventa totalmente comprensibile e doverosa un’ uscita che sancisca questa stupenda amicizia e completa sinergia. Siamo andati a fare una chiacchierata con le due band alla scoperta della loro storia e di questa nuova release.
Ciao ragazzi, grazie mille di aver accettato di dedicarci un po’ del vostro tempo. Vorrei cominciare chiedendovi se potete raccontarci come nasce la vostra amicizia? Dove vi siete conosciuti? Quali sono state le reciproche impressioni?
Marco: ho conosciuto Steno tramite Tiziano Ansaldi, nostro amico in comune, al primo raduno Oi!
nel 1982. In seguito andammo a casa di Steno, dove notai la custodia di un basso, un baracchino
CB e la fascia NAZI PUNKS FUCK OFF regalata con il singolo dei Dead Kennedys, il nostro viaggio era
iniziato.
Nonostante proveniate da due realtà molto diverse come Bologna e Savona, malgrado abbiate cominciato i rispettivi discorsi in due momenti storici vicini ma completamente differenti, come pensate sia possibile che le vostre sensibilità siano così in sintonia?
Steno: in realtà siamo entrambi figli dello stesso periodo, abbiamo in comune la stessa radice.
Come ha detto prima Marco, Tiziano Ansaldi era un grande amico di entrambi, un grande
appassionato di musica ed era poco più grande di noi: i suoi “insegnamenti” hanno formato
entrambi.
Qual’è stato il processo nella scelta dei rispettivi brani da coverizzare? Com’è stato calarsi nei panni musicali l’uno dell’altro? Avete trovato qualche differenza sostanziale rispetto ad incidere una cover di qualcuno con cui non c’è un legame del tipo che vi unisce?
Marco: “NABAT” è un brano a cui sono molto legato e viene da UN ALTRO GIORNO DI GLORIA, che
è il disco che ha definito lo street punk in Italia. Abbiamo testato la cover dal vivo in una data in cui
suonavamo insieme e abbiamo chiamato Steno sul palco a cantare con noi, la cosa ha funzionato e
quindi abbiamo deciso di registrarla. I Nabat sono una band dal suono incredibilmente solido e “quadrato” e noi abbiamo fatto la nostra versione.
Steno: “LUNATICI ROMANTICI” ci è stata suggerita da Felice, nostro amico in comune. Il brano è
atipico se pensiamo alla musica dei Klasse Kriminale, ci esaltava il ritornello e la struttura del
brano. Il fatto che fosse un pezzo che già conoscevamo bene ha reso tutto più semplice.
Potete spiegare, ai meno avvezzi all’ambiente skinhead, la ragione di duettare il brano di una band come gli Slade che nell’ immaginario collettivo spesso resta legata ad un contesto esclusivamente glam rock?
Steno: gli Slade sono uno dei gruppi che noi consideriamo “proto-Oi!”. Anche loro agli inizi erano
skinhead e hanno sempre avuto un seguito molto importante tra i ragazzi per questo ci è
sembrato normale fare un tributo a questa band che noi stimiamo molto.
Entrambe le band affondano le proprie radici in un sound totalizzante che, spessissimo, non si limita a determinare un mero sottofondo musicale alla propria quotidianità, ma si impone dettando lo stile di vita di chi abbraccia la scelta di suonare Oi! Cosa ha significato per voi questa scelta? Come avete incontrato questa musica?
Steno: proprio con gruppi come gli Slade, Sweet, Angelic Upstarts e Sham 69 abbiamo capito ciò
che volevamo fare. Personalmente sono molto legato agli Sham e al loro brano IF THE KIDS ARE
UNITED che ha tracciato il solco per molti di noi.
Marco: Si! gli Sham 69 sono l’essenza di tutto questo. Noi eravamo li quando questa musica stava
passando, ci ha come investito, ci ha dato energia, ha incanalato la nostra rabbia, ci ha fatto
crescere, ci ha dato speranza, ci ha dato una via, ci ha fatto incontrare.
Rispetto a quando avete cominciato i vostri percorsi, cosa pensate sia cambiato e cosa sia rimasto uguale nei giovani che si avvicinano al mondo skin?
Steno e Marco: come allora, anche adesso chi si avvicina a questo mondo lo fa per un senso di
appartenenza, o semplicemente perché non si ritrova nella musica mainstream di oggi.
Generalmente sono ragazzi molto bene informati che conoscono la storia di questa sottocultura.
Sicuramente noi non avevamo la disponibilità di informazioni dei ragazzi di oggi e quindi era un
tutto un po’ più misterioso e quindi affascinante.
Entrambi siete sempre stati attivissimi non solo musicalmente, ma anche come promotori dei più svariati progetti: fanzine, etichette, associazioni, spazi di aggregazione, recupero e riscoperta di “voci” spesso ignorate dalla maggior parte delle persone.
Ad oggi qual’è il vostro punto di vista nei confronti della partecipazione verso questo tipo di discorso? Riscontrate ancora un forte entusiasmo nei confronti di certi temi? Trovate che ci sia un ricambio generazionale?
Steno: da tanti anni gestisco un centro musicale underground, il Vecchio Son, che ha al suo interno
diverse attività fra cui la scuola di musica dedicata al nostro caro amico Angelo Conti, il chitarrista
della Banda Bassotti che è venuto a mancare di recente. La scuola di musica, in cui insegnano
anche Marco chitarrista dei Nabat e JJ batterista dei Klasse Kriminale, raccoglie allievi di tutte le
età: è già da qualche anno che siamo testimoni di un ricambio generazionale importante.
Marco: anche se il Punk e certe cose hanno perso il suo valore dirompente qualcosa mantiene
sempre i ragazzi in movimento, sono stato molto colpito a Genova dall’Adescite Fest! e
dall’iniziativa “Oi! Fatti Un Ambulanza”.
Vi lascio con un ringraziamento personale per tutti questi anni di impegno costante al fine di mantenere vivi spazi e realtà di cui tutti possiamo ancora usufruire, supporti sui quali possiamo documentarci, uno spirito e una coscienza che apre gli occhi ancora a tanti ogni giorno. Vi chiedo se avete voglia di concludere condividendo con noi un ricordo, chi era per voi Tiziano Ansaldi e perché tenerne viva la memoria è tanto importante per chi ha scelto la musica come mezzo d’espressione nel nostro paese?
Steno: con Tiziano Ansaldi sono stati anni fantastici e sono tanti i ricordi legati a lui… Non potrò
mai dimenticare la sua espressione soddisfatta dopo il concerto dei Black Flag a Milano nel 1983.
Grazie mille ragazzi ci vediamo sotto al palco, nel frattempo continuate a seguire Klasse Kriminale e Nabat qui:
Klasse Kriminale
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Nabat
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