Diesanera

I Diesanera vincono il contest Wacken W:O:A Metal Battle Italy e volano al Wacken Open Air in Germania per la finalissima mondiale. Sabato 27 maggio 2023 si è svolta, presso il The Stony Pub di Bagno a Ripoli (FI) la finale del Wacken W:O:A Metal Battle, in una serata organizzata da Firenze Metal.


Questo festival internazionale è tra i più importanti al mondo. Si svolge parallelamente in 49 altri Paesi e le band vincitrici rappresenteranno la propria nazione direttamente sul palco del Wacken Open Air.
Tra le quattro band finaliste hanno primeggiato i livornesi Diesanera, con quattro brani estratti dal loro ultimo album Grudge.

Noi abbiamo raggiunto la band con qualche domanda per raccogliere le loro impressioni e farci raccontare questa grande esperienza.

Salve Ragazzi!! Bentornati sulle nostre pagine ma soprattutto congratulazioni per questa emozionante vittoria. Non potevamo cominciare la nostra intervista senza chiedervi quali sono le prime sensazioni a caldo dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale della vostra partecipazione al Wacken. State ancora volando a mezzo metro da terra?

Ancora non ce ne rendiamo conto, stiamo realizzando piano piano, l’emozione è stata tantissima e pensa non abbiamo ancora avuto modo di festeggiare tutti insieme come si deve, visti i milioni di impegni personali. Ora stiamo iniziando a pensare a come organizzare il viaggio dopo aver ricevuto le prime direttive. Naturalmente siamo felicissimi di questa notizia ed è bello avere questo peso di rappresentare la nazione in una gara come questa.

Come ben sappiamo si tratta di uno degli eventi più importanti ed attesi al mondo per gli appassionati di metal e non solo. Arrivare su quel palco significa far conoscere la vostra musica ad un pubblico attento e soprattutto nuovo. Preparerete uno show diverso rispetto a quello che siamo abituati a vedere? Abiti di scena nuovi, effetti speciali…? (Noi abbiamo visto anche del fuoco).

Avremo comunque venti minuti di tempo per poterci esibire, non sappiamo ancora bene cosa ci sarà concesso fare, quindi al momento il focus è sul nostro solito show e sull’esecuzione in modo tale che tutto risulti perfetto. È vero, durante i nostri spettacoli abbiamo proiezioni, cambi d’abito e giochi pirotecnici, ma bisogna ancora prendere le misure con le direttive.

Fino ad ora i DiesAnEra hanno lavorato a testa bassa, alzando l’asticella anno dopo anno. Noi vi conosciamo fin dall’inizio, dal primo album e abbiamo notato questo progressivo cambiamento. E infatti il duro lavoro vi ha portato a grandi risultati. Siete felici di quello che avete fatto o avete qualche rimpianto?

Forse l’unico rimpianto è stato quello di non aver saputo sfruttare meglio il periodo pandemico per lavorare a nuovi progetti. Ci saremmo potuti portare avanti sul lavoro, ma gli umori non erano al top e abbiamo faticato tanto per riassestarci. E questo potrebbe essere l’unico che abbiamo.

Per il resto siamo molto felici di quello che abbiamo raggiunto finora e sicuramente possiamo dire che abbiamo fatto sempre tutto quello che dovevamo fare con i nostri tempi e le nostre possibilità.
Una cosa è certa, in questi anni il nostro obiettivo era quello di far parte di una rete, potendoci inserire nel mondo underground in modo attivo e partecipativo perché non c’è niente di più bello che sentirsi in famiglia ovunque si vada.

Sempre parlando del Wacken, la vostra band si troverà di fronte ad un’organizzazione di alto livello, con super professionisti del settore. Tecnici, fonici, stage manager… Tutto questo può spaventare se si è abituati a situazioni più piccole, ma allo stesso tempo può essere anche estremamente costruttivo. Cosa vi aspettate di trovare?

Anche se come band i Diesanera non sono riusciti ancora a vivere palchi importanti, siamo tutte persone abituate a lavorare in situazioni professionali. Suoniamo da molto tempo e singolarmente abbiamo avuto modo di condividere situazioni differenti che ci hanno portato a vivere in maniera più matura questo lavoro. Lo stesso Emilio ad esempio lavora con Agnelli, Britti o Zen Circus (per farti qualche nome). Quindi ci aspettiamo di trovarci davanti ad una grande professionalità e noi ci sentiamo di essere nelle condizioni di poter tenere testa alla situazione.

Con l’album    “Grudge” uscito ad Ottobre 2020 si delinea ancora meglio il carattere e lo stile della band. Quasi come un’impronta digitale che vi rende riconoscibili ed inconfondibili. Sappiamo che il terzo album è in lavorazione, sarà ancora più DiesAnEra o spiazzerete i vostri followers con qualcosa di diverso?

Bah chi può dirlo. Essendo appunto ancora in lavorazione ci sono tante cose che dobbiamo prendere in considerazione. La base di partenza è comunque la nostra, ma ci troviamo a scrivere questo album con una nuova line up e sicuramente si sentirà l’impronta differente.

Abbiamo sempre fatto tesoro delle nostre sensazioni e di quello che viviamo nel momento in cui creiamo.
Ci lasciamo trascinare molto dalle emozioni del momento. Il songwriting è quasi terminato alla fine ci troveremo tutti insieme e daremo la direzione finale.

Come accennavamo prima, i vostri live sono dei veri e propri show, quasi una rappresentazione teatrale che arricchisce la musica. Il trucco, gli abiti di scena, e recentemente abbiamo visto anche una sorta di coreografia su alcuni brani. Quanto è importante per una band come la vostra curare questi dettagli? E soprattutto, come vi preparate ai vostri spettacoli oltre alle classiche prove in sala?

I dettagli non sono questione di vita e di morte, ma ci teniamo comunque a far venire bene le cose e nella costruzione della nostra scenografia ci mettiamo molta dedizione (in particolare modo Ilario, che è il principale costruttore e tuttofare della band).
Per la coreografia di King Of Salvation a questione è stata diversa. Quando c’è stato da idearla ci siamo voluti trovare in una sala prove e ci siamo ripresi per tutta la canzone per vedere come uscisse il risultato finale, quindi si, in quel caso delle prove generali sono state fatte.


Per il resto il mood è quello di sviluppare un’idea, di crearla, di portarla live e di vedere poi cos’è successo nei video sulla rete. 😀 La nostra intenzione è quella non di fare un semplice concerto ma di creare un vero e proprio spettacolo all’interno del quale lo spettatore possa immergersi a 360°, non solo dal punto di vista auditivo ma anche visivo.
Senza contare che personalmente non saprei vivere il palco in maniera diversa. Per me si è sempre trattato di dare un’espressione ed un’interpretazione alle canzoni che scrivo e che ho scritto finora. Ed ognuna ha la sua, che il pubblico merita di conoscere anche attraverso il mio
modo di comunicarle.

Abbiamo parlato della vostra musica, del Wacken, della crescita professionale, ora come ultima domanda vogliamo provocarvi un po’. Pensate che cambierà qualcosa dopo il live in Germania? Cosa vi aspettate in termini di incontri, opportunità e visibilità?

Credo che il Wacken sia l’ennesimo punto di partenza, non di certo un punto d’arrivo. Starà a noi cogliere e sfruttare al meglio quest ’occasione cercando di allacciare più contatti possibili, anche provando a conoscere band di altri Paesi che possano permetterci di allacciare nuove reti. Sinceramente non credo molto alla sopravvivenza dei talent scout nel 2023. Quindi occorrerà rimboccarsi le maniche, come d’altra parte abbiamo sempre fatto, cercando di far girare il vento a nostro favore.

Noi vi salutiamo e vi facciamo un enorme in bocca al lupo per tutto!!! See you on stage!

Ringraziamo i DiesAnEra per il loro tempo e Margherita Bandini per le splendide foto. Vi invitiamo a rimanere in contatto con la band attraverso gli spazi ufficiali:

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