Abrakadabra

Abrakadabra“: la magia degli Hardcore Superstar é già nel titolo del nuovo disco; senza trucco e senza inganno, resterete strabiliati. Il rock’n’roll più energico è da sempre il marchio di fabbrica di questa formazione.

Sin dai suoi esordi era chiaro che questa band non facesse prigionieri, o la si ama o la si odia, difficile restare indifferenti. Via, via declinando la propria proposta, il quartetto ci ha abituati ai cambi di pelle. Il rock and roll furioso di “Bad Sneakers…”, il taglio bluesy di “Thank You..”, il glam punk di “No Regrets”, lo sleaze metal di “Hardcore Superstar” e così fino ad oggi.

Il Disco

“Abrakadabra”, nei suoi dieci brani sviscera, più di altre volte, l’amore del combo svedese per la Los Angeles di fine anni ottanta. Il disco suona meno metal e più hard rock rispetto al solito. Il lavoro rimane comunque assolutamente muscolare.

Ovviamente la band porta incise nella carne le influenze di tutti i mostri sacri del genere: Kiss, Mötley, Ratt, Dokken, Guns, Pussycat, Skid Row etc. Rispetto a questo disco in particolare, qualcosa durante l’ascolto continua a farmi venire in mente gli Arcade di Stephen Pearcy.

Il parco riff é granitico, soluzioni classiche si incrociano a guizzi di modernità. Ormai il sound del gruppo vive di vita propria senza assomigliare in particolare a nessuno tranne che a se stesso. La band scrive la sua storia senza rivivere il passato di altri.

In generale le coordinate su cui ci muoviamo sono quelle della tarda era dello street/sleaze mondiale. Per intenderci parlo degli anni di Kik Tracee, Every Mother’s Nightmare, del primo Vince Neil solista etc. Il tutto sapientemente digerito e riproposto in una forma personale, subito identificabile.

Detto questo, durante l’ascolto, mi é impossibile non pensare ai padri putativi di questo filone in Svezia: Nasty Idols e Shotgun Messiah. Il “tocco svedese”, sicuramente anche nel bagaglio degli HCSS, diventa una freccia al proprio arco per variare ulteriormente la proposta del gruppo. Questo gioco di riferimenti e rimandi, sono sicuro, farà la gioia degli amanti del genere.

Conclusioni

Sembra che ultimamente gli HCSS abbiano ripreso a navigare in acque molto rock and roll e questo non può che renderci felici. La band si riconferma l’act di riferimento per tutta la scena mondiale che ama gli anni ottanta più hard rock e losangelini. Attenzione però, non un mero revival, ma un sound che si evolve e si aggiorna. Un gruppo che indossa con fierezza i colori della propria passione, restando totalmente sintonizzato col presente.

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